In origine fu Caos

In principio fu Caos. Inizia così il racconto delle origini di Esiodo nella Teogonia. Caos è senza forma, una voragine oscura dove niente può essere distinto. Abisso cieco e senza limiti, indefinito. Poi nacque la Terra che i greci chiamarono Gaia. La Terra nasce dal grembo di Caos e ne rappresenta la polarità. Se Caos è senza forma e confini, Gaia è solida, definita, separata. Dalla non forma nasce la forma, e il mondo ha un pavimento su cui appoggiarsi. Terra nutre e genera ogni cosa, e le prime forme nascono dal suo stesso grembo. Si differenziano da lei, ma allo stesso tempo sono lei. Dopo Caos e Terra appare Eros. E’ un Eros primordiale che esprime l’energia del cosmo e lo fa muovere. E’ grazie a questa energia che permea tutte le cose, che Terra partorisce ciò che è già mescolato in lei. Dalle sue profondità per primo nasce Urano, il Cielo stellato, poi Ponto, l’acqua, il grande fiume universale. Tra la superficie di Gaia e il cielo che la copre in ogni sua parte, si insinua Ponto, acqua che riempie ogni interstizio. Nei processi formativi dell’embrione ritroviamo le stesse componenti del mito degli inizi. La terra come endoderma, foglietto che nutre e che rappresenta la nostra visceralità, il cielo come ectoderma, foglietto embrionale che darà origine a tutto il nostro sistema nervoso, compresa la pelle. In mezzo c’è il mesoderma, la polpa: cuore, sangue e tutti i muscoli, le ossa. Tutto ciò che permette al corpo di muoversi, la sua azione manifesta. Il mito greco delle origini risuona con la nostra stessa formazione. E chissà forse le Muse del monte Elicona hanno parlato a Esiodo facendo risuonare le nostre memorie cellulari più profonde. (R.D.)

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